Nuvole n.55 luglio 2017: Logistica: lavoro, infrastrutture, territori

Print Friendly, PDF & Email

Presentazione numero 55

 

Pubblichiamo in questo numero una serie di interventi presentati durante il Convegno tenutosi a Padova nei giorni 3 e 4 aprile 2017 dal titolo: Logistics: labour, infrastructures, territories.

Il Convegno mirava a sviluppare un dibattito interdisciplinare e internazionale riunendo alcune tra le principali ricerche in corso che si occupano di un settore ancora poco studiato e tuttavia in piena espansione: la logistica.

Lo sviluppo di catene produttive globali, l’apertura delle frontiere alla circolazione delle merci all’interno degli spazi transnazionali, o ancora lo sviluppo del commercio on-line, hanno infatti dato impulso allo sviluppo di corridoi logistici, d’infrastrutture di trasporto e alla creazione d’imprese specializzate nelle operazioni logistiche. Queste uesto sono dunqueQuesteqqqqsono progressivamente divenute parte integrante dei sistemi produttivi contemporanei, rendendo la frontiera tra circolazione e produzione sempre più “porosa”. Il settore logistico è sempre più spesso un’opportunità di sviluppo per i territori interessati da processi di deindustrializzazione o dove i tassi di disoccupazione sono particolarmente elevati. Tuttavia, gli sforzi volti ad accrescere il movimento continuo e sempre più rapido delle merci su scala globale sembrano aver avuto un impatto negativo sulle condizioni di lavoro. Le ricerche recenti hanno messo in luce una situazione di precarizzazione, indebolimento delle capacità sindacali e razzializzazione della manodopera. Se alcune tra le multinazionali della grande distribuzione sono salite agli onori della cronaca per le violazioni dei diritti del lavoro, d’altra parte il settore nel suo insieme resta ancora poco conosciuto.

Questi temi analizzati a partire dal lavoro di ricercatori provenienti da diverse aree disciplinari (geografia, sociologia, filosofia ed economia) sono di grande interesse per gli sviluppi economici futuri. Per completezza di discorso, riproponiamo, inoltre, gli articoli sul lavoro già pubblicati nel numero precedente.

A completare la raccolta di saggi e interventi, la recensione di un testo scritto da uno dei partecipanti al convegno, un articolo sulla comunicazione politica nell’era del renzismo e il saggio su un testo di Cedric Robinson che getta una luce interessante sul “non detto”. Il “non detto” è rappresentato da una serie di studi di orientamento critico condotti da coloro che da un punto di vista razziale possiamo collocare sul versante dei dominati. Per questo approccio non è dunque importante solo ciò che si dice ma lo è altrettanto chi lo dice. Il riferimento va al testo Black Marxism che potremmo collocare nel settore degli Studi Post Coloniali, probabilmente come testo classico. Il libro ha un riverbero spiazzante per la tradizione marxista, ma è un segno di come questa corrente filosofica e politica riesca ancora a generare, pur in maniera poco ortodossa, approcci che vanno a innervare discipline e saperi critici di orientamento accademico.

 

Indice

Mattia Frapporti, Breve genealogia dell’integrazione (logistica) Europa
Gianluca De Angelis, Gig-economy: se il codice è legge
Marco, La mia esperienza in Foodora
Paolo Di Motoli, I paradossi della logistica. Su “Logistica” di Giorgio Grappi
Devi Sacchetto, Il lavoro ai confini dell’Europa
Elionor Wahal, Invisibilità e invisibilizzazione dei crowdworker
Mackda Ghebremariam Tesfau’, Perché leggere Black Marxism?
Federico Repetto, Renzi: dalla Leopolda alla Rai