«Troppi luoghi comuni sulle imprese» Quando Caffè stroncò Monti e Fornero

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di Federico Caffè

 

Caratteristica di questo volume, di chiara ed utile informazione quando il lettore sia posto in guardia da alcune unilateralità, è sia l’esser frutto di uno sforzo collettivo di autori di riconosciuta preparazione (Onorato Castellino, Mario Deaglio, Elsa Fornero, Mario Monti, Sergio Ricossa, Giorgio Rota), sia l’associazione felice tra inquadramento teorico e aspetti concreti dell’economia italiana. Il limite della unilateralità deriva da una qualche emendabile inclinazione alla “saggezza convenzionale”, che finisce per far accogliere in modo, a mio avviso acritico, alcuni abusati luoghi comuni.
Per esemplificare, il punto in cui si indicano agli studenti i “vincoli” vari cui sono assoggettate le imprese non si prestava anche alla segnalazione delle condizioni alienanti del lavoro, degli omicidi bianchi, della inosservanza abituale di norme di igiene del lavoro che dovrebbero essere rispettate anche in forza di impegni sottoscritti in sede internazionale? Procedere ad un esatto bilanciamento delle varie tesi e lasciare che lo studente si formi una sua personale valutazione critica non contribuirebbe in modo migliore a confutare l’addebito di apologia di un determinato assetto economico che viene, con sempre maggiore insistenza, rivolto all’insegnamento economico? Superando, nelle edizioni a venire, qualche trasparente unilateralità, il manuale si renderebbe ancora più utile di quanto lo sia già attualmente.